
Nel campo della riproduzione assistita, il rigore scientifico e l’esperienza clinica vanno di pari passo per ottenere risultati che hanno un impatto diretto sui risultati del trattamento. Uno di questi progressi è stato recentemente realizzato dal team di Ovolearning, il cui studio è stato pubblicato su una delle riviste più influenti del settore: Journal of Assisted Reproduction and Genetics, riconosciuta e indicizzata nella banca dati biomedica PubMed.
Un protocollo applicabile indipendentemente dal mezzo di comunicazione
L’obiettivo principale dello studio era quello di testare l’efficacia del Protocollo di Riscaldamento Universale (UWP) quando utilizzato con diversi terreni di devitrificazione, tutti applicati su uova precedentemente vetrificate in un’unica banca, la Ovobank (Spagna). L’ipotesi era chiara: dimostrare che il mezzo utilizzato per la devitrificazione non influisce negativamente sul risultato, anche se non coincide con quello utilizzato per la vitrificazione.
Disegno dello studio scientifico di ovolearning: precisione e controllo
Il lavoro è stato condotto in modo multicentrico e ha analizzato un totale di 2.172 ovociti in metafase II. Questi sono stati devitrificati in tre diversi centri utilizzando tre terreni commerciali riconosciuti a livello internazionale:
- Kitazato (Giappone)
- Irvine Scientific (USA)
- RapidWarm (Svezia)
I parametri analizzati comprendevano i tassi di sopravvivenza, la fecondazione, la scissione, lo sviluppo a blastocisti, la gravidanza biochimica (dopo il trasferimento a D+3 e D+5) e la gravidanza clinica.
Risultati: il marchio non fa la differenza
I risultati sono stati chiari: i tassi ottenuti non hanno mostrato differenze statisticamente significative tra i diversi terreni utilizzati per la devitrificazione. Ciò significa che il terreno utilizzato per questa fase non determina il successo della procedura, il che rappresenta un vantaggio fondamentale per i centri di allevamento di tutto il mondo.
Impatto pratico e clinico dello studio scientifico Ovolearning
Questo studio offre una grande opportunità per standardizzare i processi, rendere più flessibile la scelta dei mezzi di coltura in base alla disponibilità o al costo e facilitare la collaborazione internazionale tra i centri. Grazie a queste prove, è possibile devitrificare gli ovociti con kit diversi senza compromettere la qualità o i risultati clinici.
Inoltre, facilita notevolmente lo scambio di ovuli vetrificati tra Paesi o cliniche con protocolli diversi, riducendo le barriere tecniche e commerciali.
Un ulteriore passo verso un’embriologia universale
Questo risultato consolida Ovolearning come riferimento non solo nella formazione embriologica, ma anche nella ricerca applicata. La pubblicazione su PubMed non è solo un riconoscimento dello studio, ma anche di un intero team impegnato nell’eccellenza scientifica, nel miglioramento dei protocolli e nella promozione della medicina riproduttiva globale.
In breve, è una ricerca che contribuisce direttamente alla qualità delle cure, offrendo soluzioni pratiche con evidenze scientifiche. Perché dietro ogni ovocita devitrificato con successo, c’è una storia di impegno, precisione e scienza ben fatta.