Logistica della banca di ovociti
Introduzione Per una banca degli ovuli, il trasporto è uno dei punti critici al momento di preservare in condizioni ottime la vitalità di queste cellule. Il contenitore e il tipo di trasporto devono quindi garantire che gli ovociti vitrificati arrivino a destinazione alla temperatura ottimale per evitare ridurre la vitalità delle cellule.
Analizzando i risultati in termini di sopravvivenza degli ovociti devitrificati provenienti da donatrice, abbiamo potuto notare grandi differenze tra la sopravvivenza nei centri spagnoli e all’estero, anche quando gli ovociti vitrificati provenivano dalla stessa donatrice e con la stessa stimolazione. Gli ovociti sono stati processati e vitrificati alle stesse condizioni da embriologi del nostro centro, pertanto, questi bassi tassi di sopravvivenza ci hanno portato a sospettare che il trasporto possa incidere sulla vitalità degli ovociti criopreservati.
Trasportare ovociti vitrificati provenienti da donatrice mediante trasporto aereo implica notevoli differenze rispetto al trasporto terrestre sul territorio peninsulare, come ad esempio, che gli ovociti debbano essere trasportati in un contenitore DRY-SHIPPER in vapori di azoto e non con azoto in forma liquida. Inoltre, fattori come la pressione atmosferica rappresentano variabili che possono influenzare la vitalità delle cellule criopreservate.
Obiettivi Dimostrare che le condizioni alle quali gli ovociti vitrificati sono trasportati per via aerea non influiscono sulla sopravvivenza degli stessi; né i vapori di azoto né i cambi di pressione atmosferica interferiscono con le percentuali di sopravvivenza e/o fertilizzazione degli ovociti trasportati.
Materiali e metodi Gli ovociti sono stati prelevati nel nostro centro mediante punzione ovarica. Sono stati lasciati decumulare durante un’ora e mezza dopo la punzione, pero poi selezionare gli ovociti maturi, che sono stati vitrificati nelle due ore successive alla punzione ovarica, secondo il protocollo di Kitazato.
Abbiamo poi riempito un contenitore Dry-Shipper di azoto liquido per 24h. Successivamente, abbiamo tolto l’azoto liquido in eccesso presente nel contenitore. I cryotops sono stati quindi introdotti nel Dry-shipper mediante un sistema il quale assicura che il processo di refrigerazione continui inalterato.
All’interno del contenitore una sonda registrerà la temperatura durante tutto il viaggio, generando cosi un grafico della temperatura registrata durante il periodo del trasporto. Il contenitore sarà così inviato per via aerea utilizzando la modalità “Lab to Lab”, senza passare attraverso i raggi X, verso qualsiasi destinazione, e ritornerà seguendo lo stesso percorso e modalità. Una volta di ritorno, conserveremo i cryotops nelle nostre banche, in attesa di essere vitrificati per essere utilizzati quindi dalle nostre pazienti.

187mila trasportati per via aerea, sono stati devitrificati; 178mila sono sopravvissuti e 143mila sono stati fecondati correttamente. I dati sono quindi stati comparati con gli ovociti devitrificati presso il nostro centro negli anni 2015 e 2016, e che non sono stati sottoposti a nessun tipo di trasporto. Tutti i procedimenti sono stati realizzati dallo stesso embriologo.
Non sono state osservate differenze nelle percentuali di sopravvivenza e fertilizzazione tra gli ovociti trasportati per via aerea in modalità “Lab to Lab” utilizzando contenitori “Dry-Shipper” e quelli che, invece, sono rimasti nel nostro centro senza aver subito nessun processo di trasporto.
Conclusioni I risultati ottenuti indicano che la sopravvivenza e la fertilizzazione non sono inferiori quando vengono devitrificati ovociti che sono stati trasportati utilizzando il nostro servizio Lab to Lab aereo. Pertanto, possiamo concludere che il tipo di trasporto e le sue condizioni, non compromettono la sopravvivenza o la fertilizzazione degli ovociti vitrificati proveniente da una donatrice della nostra clinica.
Le differenze osservate in altri centri che ricevono ovociti utilizzando questo tipo di trasporto, possono essere causate da altri fattori come la movimentazione al momento di ricevere gli ovociti, le condizioni del laboratorio, i protocolli di devitrificazione e persino la formazione degli embriologi che realizzano la tecnica.
Autori: C. González, E. Criado (Biologi Ovobank) Studio ammesso alla mostra presso ASEBIR 2017